La Cura del Vero

Riflessioni a margine

Il percorso di approfondimento “Giustizia sociale. Come riconoscere una finanza sostenibile?” ha consentito al sottoscritto, da un lato, di conoscere in maniera più compiuta temi di rilevante interesse pubblico trattati negli anni, marginalmente, nell’ambito della sua attività professionale e, dall’altro, di conoscere e approfondire argomenti fino ad oggi non noti, come ad esempio l’investimento di istituti di credito in settori legati alla produzione di armi o in industrie dannose per l’ambiente, la pratica del green-washing, l’esistenza di un PIL “nocivo o superfluo” e tanto altro. Argomenti fondamentali per assumere decisioni di risparmio e investimento consapevoli e, quindi, responsabili, contribuendo alla propria formazione umana e professionale nella prospettiva dell’affermazione di maggiore equità e giustizia. E, pertanto, oggi non posso che esprimere, doverosamente, ancora una volta, gratitudine e riconoscenza all’Ateneo di Padova e al Laboratorio Larios, quindi ai professori Alberto Lanzavecchia e Laura Nota ed a quanti, a vario titolo, hanno contribuito a tale risultato, attraverso l’organizzazione e lo svolgimento di questo utilissimo percorso di approfondimento.
Un grazie lo rivolgo anche ai colleghi che hanno partecipato con utilissime riflessioni e opportune critiche.
Solo attraverso la formazione si può contribuire in modo concreto ad essere quanto più utili a una giusta causa, lottando per l’affermazione di una maggiore giustizia sociale, atteso che, così come evidenziato durante il corso, la mancanza di informazioni impedisce l’assunzione di decisioni di risparmio e investimento (o consumo) consapevoli e quindi responsabili. Formazione ed anche ricerca, libera e indipendente, finalizzata a individuare pratiche scorrette, da allontanare e denunciare, e buone prassi, da promuovere e sponsorizzare.
E ciò si rende quantomai necessario, se è vero com’è vero che Politica e Finanza difettano, a vario titolo, in termini di trasparenza, controllo, comunicazione, correttezza. Un dispendio di energie non indifferente, quello che deve essere messo in atto dai singoli, ancora più gravoso soprattutto per chi, oggigiorno, deve barcamenarsi quotidianamente tra mille tipi di disagi e problemi che assorbono tempo e risorse; tuttavia, trattasi di un sacrificio necessario per offrire un contributo a una causa giusta, adoperandosi per fronteggiare la deriva in cui siamo finiti. Ed è proprio in tale contesto che l’attività bancaria deve promuovere lo sviluppo umano e la responsabilità sociale e ambientale con la massima trasparenza possibile, allontanando azioni subodole che alimentano le disuguaglianze e onorando, al contempo, gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Se il cliente non avrà certezza che i suoi soldi verranno impiegati in attività sostenibili ma, al contrario, in attività dannose, allora potrà chiudere il rapporto con quell’istituto di credito, protestando formalmente e contribuendo alla costruzione di una politica positiva finalizzata all’affermazione del bene comune.

Per approfondire il tema della finanza sostenibile si raccomandano:

  • Guido Scarpino

    Nato a Paola (Cosenza) nel 1974, giornalista professionista e social media manager. Lauree in giurisprudenza e in scienze politiche. Ha conseguito il titolo di alta specializzazione universitaria presso l'Ateneo di Padova nell'azione di contrasto a fake-news, distorsioni cognitive, populismi e hate speech presenti in rete e, in ambito social, un master in social media manager presso 24 Ore Business School. Avviato come cronista di giudiziaria, nel 1998, da "Il Quotidiano della Calabria", nel 2001 è stato assunto da "La Provincia Cosentina" come redattore ordinario, divenendo poi responsabile della redazione del Tirreno cosentino. Ha lavorato per "Calabria Ora" e poi per "L'Ora della Calabria" con la qualifica di vice capo servizio responsabile della Redazione del Tirreno. Assunto dal giornale nazionale "Cronache del Garantista", diretto da Piero Sansonetti, dopo un biennio è passato al quotidiano la nuova Provincia di Cosenza e, successivamente, ha gestito per cinque anni la realizzazione delle pagine del Medio e Basso Tirreno cosentino de "Il Quotidiano del Sud. Ha collaborato con l'AGI e con Il Giornale.it diretto da Augusto Minzolini. Ha rivestito incarichi di addetto stampa nella Pubblica Amministrazione. Attualmente è direttore responsabile del giornale telematico "Calabria Inchieste" (www.calabriainchieste.it)

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