La Cura del Vero

25 aprile. Liberazione, l’opposto dell’oppressione

Ci sono sempre stati nella storia umana esseri umani che hanno oppresso; anche oggi ci sono esseri umani che opprimono. Sono azioni umane: quindi ricordiamoci che si può agire diversamente, in modo più elevato ed evoluto. L’oppressione non è un destino; è una scelta. E il 25 aprile deve essere l’occasione per ragionare su ciò che è accaduto e su modalità per prevenire, da un lato, e per evolversi, dall’altro. In suo omaggio questo breve affondo vuole portare l’attenzione su alcune idee di oppressione e di liberazione.
L’oppressione riguarda la realizzazione di rapporti di potere asimmetrici, caratterizzati da dominanti e dominati; chi è oppresso si trova a sperimentare deprivazione, esclusione, discriminazione, violenza. Chi opprime usa queste modalità relazionali per avere e mantenere un potere che altrimenti non avrebbe. Tramite comportamenti oppressivi, di restrizione della possibilità di accesso a risorse, individui e gruppi sociali vogliono dominarne altri per assicurarsi vantaggi politici, economici, sociali e psicologici.


L’oppressione può essere politica e psicologica. Quella politica si basa sul far sperimentare privazioni, scarsi mezzi economici, barriere legali, militari, sociali; fra i meccanismi si possono annoverare l’uso della forza, la riduzione di opportunità e possibilità, la svalutazione e denigrazione delle culture altrui, il rendere difficile la sfida all’autorità. Quella psicologica riguarda l’interiorizzazione di una percezione di inferiorità, la costruzione di un sé negativo, che sente di non essere meritevole di maggiori risorse o della partecipazione sociale. Essa tende ad associarsi a senso di impotenza, conformità, obbedienza all’autorità, paura, propensione a subire forme di abuso fisico e verbale. Il massimo dell’oppressione politica è portare le persone oppresse a forme di auto-oppressione.
Si tratta di fenomeni che conosciamo, che sono stati sperimentati nelle modalità più estreme, in passato, della nostra terra, ma che sono sperimentabili anche oggi, seppure in forme e modi meno cruenti e violenti. E l’oppressione rimanda subito, immediatamente, a ciò che vi si contrappone, la liberazione. Si parla di liberazione dalle forze esterne e politiche e di liberazione dalle forze interne, psicologiche. Entrambe sono importanti.
Oggi nel 2025 conosciamo meglio questi processi rispetto al passato, da numerosi punti di vista; tante discipline se ne sono occupate. Liberazione è prima di tutto un processo culturale, è la conoscenza del passato, di quanto è accaduto, delle cause; è consapevolezza e coscienza critica dei fattori che creano e mantengono le asimmetrie e le gerarchie; è l’investimento collettivo e comunitario in processi educativi affinché tali condizioni non si ripetano e non se ne creino di nuove. E’ la promozione di esseri umani capaci di interagire, relazionarsi, con altri esseri umani e non solo, anche con le altre forme di vita, con modalità simmetriche, non gerarchiche, condivisive, circolari, democratiche, complesse, profonde, eque, inclusive, pacifiche; più elevate ed evolute dicevamo all’inizio. Sono scelte sociali e umane. Possiamo scegliere sempre la liberazione!
W il 25 aprile

  • Laura Nota

    Professoressa ordinaria di Psicologia dell’orientamento e psicologia dell’inclusione presso l’Università di Padova, dove dirige il Laboratorio di Ricerca e Intervento per l’Orientamento alle scelte, ha diretto il Centro di Ateneo per la disabilità e l’Inclusione (2010-2020) ed è stata Delegata per Rettore per l’Inclusione e la Disabilità (2015-2021). Coordinatrice del GdL ‘Inclusione e Giustizia sociale’ nell'ambito Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, presidente della Società Italiana Orientamento, past president dell’European Society for Vocational Designing and Career Counseling, editor dell’International Journal for Educational and Vocational Guidance. Rappresenta l'Università di Padova nell'UNITWIN NETWORK “Life designing interventions for decent work and sustainable development”, espressione dell'UNESCO Chair for Lifelong Counseling. Ha diretto i due corsi di Alta Formazione ‘La passione per la verità e la costruzione di contesti inclusivi’ in collaborazione con la Federazione Nazionale per la Stampa Italiana, Articolo 21, il Sindacato Giornalisti del Veneto, ed è membro del comitato ordinatore del corso di perfezionamento in Orientamento e career counselling per l’inclusione, la sostenibilità e la giustizia sociale. Ha partecipato al GdL di contrasto alle disuguaglianze del Mur coordinato da Fabrizio Barca e Fulvio Esposito nel 2020, ed è membro del gruppo di lavoro sulle disuguaglianze del Forum Disuguaglianze e Diversità.

LEGGI ANCHE...
Screenshot 2025-04-24 101139
Liberazione, sorella della Cura
Che rapporto c’è fra la cura del vero e il 25 aprile? Ecco un tema per noi decisivo. Quando pensiamo...
Screenshot 2025-04-24 101331
Il no all'obbedienza di chi ha "resistito"
Noi italiani chiamiamo il 25 Aprile “Festa della liberazione”. Ci siamo abituati a questa...
25 aprile 2025 liberazione casa cervi - 1
In una pastasciutta l'inno alla pace e alla memoria antifascista
«Nel menù del 25 Aprile inserirai la pastasciutta della famiglia Cervi?». La domanda la pongo alla simpatica...
RICERCA