A cura di Luca Marabese
Negli ultimi anni, il tema della responsabilità sociale d’impresa (Corporate Social Responsibility, CSR) ha assunto una dimensione sempre più concreta e relazionale. Accanto a strategie orientate alla sostenibilità ambientale e all’etica nella governance, si è affermato il valore della partecipazione diretta delle aziende nella vita delle comunità attraverso iniziative di volontariato d’impresa. In questo contesto, l’esperienza del Volontariato Formativo d’Impresa si colloca in una posizione originale e promettente: non semplice azione filantropica o di “giving back”, ma spazio formativo che unisce cittadinanza attiva, sviluppo di competenze soft e apertura all’altro.
Numerosi studi (Cnaan et al., 2010; Rodell et al., 2013) sottolineano come il volontariato d’impresa ben progettato possa rafforzare il senso di appartenenza dei dipendenti, aumentare la coesione interna e stimolare capacità fondamentali come l’ascolto, l’empatia e la gestione del conflitto. Tuttavia, sono ancora poche le esperienze in cui l’attività svolta ha una valenza formativa esplicita e strutturata, in grado di restituire conoscenze e consapevolezze tanto alle aziende quanto ai contesti sociali coinvolti.
L’esperienza delle Cep: un modello di volontariato trasformativo
Nel 2024-2025, le Cucine Economiche Popolari di Padova hanno consolidato un percorso ormai triennale di Volontariato Formativo d’Impresa che ha coinvolto 25 aziende, per un totale di 318 partecipanti. Il modello prevede una giornata immersiva presso le Cep, articolata in quattro fasi:
- formazione iniziale sui temi della relazione, dell’ascolto e del conflitto;
- servizio attivo nella mensa e nei servizi agli ospiti;
- pranzo condiviso con le persone accolte;
- debriefing finale facilitato, con restituzione collettiva e riflessione guidata.
Questa struttura consente di vivere un’esperienza intensa, che non si esaurisce nel “fare”, ma si traduce in riflessione, rielaborazione e apprendimento. Le aziende partecipanti spaziano dal settore finanziario a quello tecnologico, manifatturiero, sanitario e della pubblica amministrazione, a conferma della trasversalità dell’interesse.
Obiettivi e metodologie: tra valutazione e impatto
Il Volontariato Formativo d’Impresa è stato concepito come dispositivo formativo, ma anche come strumento di relazione tra mondi diversi: l’impresa, l’ente sociale, la comunità. Gli obiettivi principali sono:
- stimolare nei partecipanti l’ascolto attivo e la consapevolezza delle proprie rappresentazioni dell’altro;
- promuovere la capacità di affrontare situazioni complesse in contesti non protetti;
- rafforzare le reti tra soggetti profit e non profit in un’ottica di corresponsabilità sociale.
L’analisi d’impatto si è basata su strumenti quantitativi e qualitativi: questionari post esperienza, osservazione partecipata, restituzioni scritte e videointerviste. I risultati emersi mostrano:
- un incremento significativo della consapevolezza personale rispetto al tema dell’esclusione sociale (+42% tra pre e post esperienza);
- una percezione di cambiamento nelle competenze relazionali (94% dei partecipanti ha dichiarato di aver acquisito nuove consapevolezze);
- un’alta valutazione dell’utilità formativa dell’esperienza (valutazione media: 4,8 su 5).
Particolarmente interessante è il dato emerso dalle restituzioni scritte: molte persone hanno colto il valore dell’esperienza non tanto nel “dare” qualcosa, quanto nel “ricevere” un’occasione di riflessione profonda, fuori dalla comfort zone quotidiana.
Un laboratorio civico per le imprese
Il Volontariato Formativo d’Impresa si configura come un laboratorio civico in cui i partecipanti si mettono alla prova in una relazione autentica, al di fuori delle logiche produttive. Il contesto delle Cucine Economiche Popolari, con il suo forte radicamento locale e la sua lunga esperienza di accoglienza, si presta in modo particolarmente efficace a questo tipo di esperienze.
Molti dei partecipanti, in particolare i manager e i team HR, hanno sottolineato la portata trasformativa del progetto, evidenziando come questa esperienza possa rappresentare una forma di welfare aziendale “espanso”, capace di tenere insieme benessere individuale e impatto collettivo.
La presenza di un percorso formativo ben strutturato, la qualità della facilitazione e la coerenza valoriale dell’ente promotore sono elementi chiave per il successo dell’iniziativa.
Possibilità di partecipazione
Il Volontariato Formativo d’Impresa alle Cep rappresenta un modello innovativo di relazione tra impresa e società civile, capace di generare apprendimento, consapevolezza e legami autentici. Non si tratta di “aiutare i poveri”, ma di mettersi in gioco in un’esperienza capace di trasformare anche chi la compie.
Per conoscere meglio il progetto e leggere il report completo con dati, testimonianze e analisi:
https://fondazionenervopasini.it/wp-content/uploads/2025/05/VFI-2024-2025.pdf
Le aziende interessate a partecipare possono contattare le Cucine Economiche Popolari scrivendo a:
volontariato.impresa@fondazionenervopasini.it
Fonti:
- Cnaan, R. A., Handy, F., & Wadsworth, M. (2010). Volunteering: A Comprehensive Guide to the Literature. Nonprofit and Voluntary Sector Quarterly.
- Rodell, J. B., Booth, J. E., Lynch, J. W., & Zipay, K. P. (2013). Volunteering for Whom?. Academy of Management Journal.
- Fondazione Nervo Pasini – Cucine Economiche Popolari (2025). Volontariato Formativo d’Impresa 2024–2025. Report di impatto.
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